Proposta Lega Nord

 

La proposta della Lega Nord: "Una struttura nuova 
tra carcere e comunità per detenuti tossici"

 

Gazzetta di Parma, 24 gennaio 2002

 

Tiziano Catellani, segretario di Lega Nord, sezione di Parma, interviene sul progetto del ministero della Giustizia, rivolto agli oltre quindicimila tossicodipendenti detenuti, "che vedrà a breve impegnati i tecnici per una sua rapida realizzazione". I tossicodipendenti detenuti per reati minori connessi alla propria condizione sono il 27% della popolazione carceraria e possono accedere in numero molto limitato alle comunità di recupero quando manifestano l'intenzione di "guarire".

"La proposta del ministro Castelli - scrive Catellani - prevede invece la creazione di una struttura tra il carcere e la comunità, che rimane dentro al circuito penitenziario vigilato, dove valutare, per alcuni mesi, le reali motivazioni dei detenuti tossicodipendenti intenzionati al recupero. Il progetto prevede l'attivazione di tutti i possibili strumenti educativi di socializzazione e riabilitazione per iniziare un percorso che potrà proseguire nelle comunità". 

"Permane in questa fase un regime di detenzione, seppure attenuato: quindi se il ragazzo non è realmente motivato torna in carcere - continua Catellani. Si tratta di un progetto equilibrato che guarda alla disperazione delle famiglie, alla necessità di bonificare i quartieri dalla droga, a rimediare al sovraffollamento delle carceri, che impedisce il recupero, a migliorare le condizioni di lavoro degli agenti di custodia. E' una buona notizia anche per Parma, dove le comunità si svuotano e le istituzioni ammettono il fallimento delle politiche tradizionali di recupero: dove, nella sola casa circondariale (che comprende anche persone in attesa di giudizio) a fine 2000 erano 121 i tossicodipendenti su 266 detenuti. 

La proposta è però avversata senza valide motivazioni dall'opposizione (che ha lasciato una situazione carceraria al collasso) e dalle comunità di recupero che fanno uso persistente di metadone e finiscono col sostituire la dipendenza dall'eroina con quella dal metadone. Sarà perché il progetto, dopo il passaggio nelle strutture intermedie - conclude - prevede l'affidamento a comunità che utilizzano poco o nulla il metadone, come quella di Andrea Muccioli a Rimini, che solo nell'ultimo quinquennio ha accolto 1.200 persone carcerate con pene tra i due e tre anni".

 

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