Comunità Sasso Montegianni

 

L'alternativa al carcere per i tossicodipendenti è possibile

 

Redattore sociale, 18 marzo 2004

 

''L'alternativa al carcere per i tossicodipendenti è possibile''. L'esperienza della Comunità Sasso Montegianni a Firenze

 

"Se non possiamo depenalizzare la droga, dobbiamo almeno decarcerizzare la tossicodipendenza". È questo il messaggio lanciato dagli esperti della comunità di recupero ‘Sasso-Montegianni’ di Marradi, in provincia di Firenze, e sarà l’oggetto del convegno aperto "Luci sul carcere" organizzato dal Consiglio regionale toscano per il prossimo 23 marzo 2004 a Palazzo Panciatichi. (Via Cavour 2 – Firenze).

L’alternativa al carcere è possibile per i tossicodipendenti. E’ la stessa esperienza della "Comunità Sasso-Montegianni", con i 600 ragazzi accolti e seguiti nelle strutture di recupero a Marradi, Borgo San Lorenzo, Faenza e Bagnocavallo. Il presidente del Parlamento toscano Nencini, intervenuto questa mattina a Firenze, ha annunciato che presto sarà presentata la proposta di legge regionale ‘Interventi a sostegno del reinserimento dei detenuti nel lavoro’, che già in Sicilia è passata al voto dell’Assemblea. "Essa conterrà – ha detto Nencini- iniziative a favore della formazione professionale dei carcerati, contributi per le attività autonome che essi metteranno in piedi e sgravi agli imprenditori che assumono i condannati. Un provvedimento, quindi, da abbinare anche al sostegno per il recupero della tossicodipendenza".

 

L’animatore dell’iniziativa del 23 marzo, don Nilo Nannini, fondatore della Comunità, è intervenuto criticando i pregiudizi sulla tossicodipendenza: "Viene male interpretata la sofferenza, ed il carcere non è la terra giusta per il recupero. Siamo ai limiti di un patire - ha aggiunto - a cui il carcere manda un messaggio repressivo, quando serve tenerezza ed un supplemento d’anima. Ciò per avviare al vero recupero il tossicomane".

"Condivido pienamente il messaggio del convegno – ha aggiunto l’assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi – e cioè che è possibile rompere la spirale tossicodipendenza-delinquenza-carcere. Mi sembra però che a livello nazionale si stiano discutendo progetti che al contrario stringono ancora di più il legame tra tossicodipendenza e pena. In Toscana il sistema complessivamente funziona, i Sert lavorano bene come le Asl e la proposta che avanzano gli organizzatori del convegno, cioè quella dell’affidamento alle comunità è largamente praticata".

Al messaggio hanno aderito anche la Comunità Montana del Mugello, il Comune di Marrani, la Fondazione Goffredo Nannini-Onlus. Le relazioni del convegno saranno affidate al direttore del carcere di San Vittore Luigi Pagano, ad esperti di ASL e Regione Toscana. Le conclusioni a Stefano Anastasia (presidente Associazione Antigone) e a Riccardo Nencini.

La tavola rotonda, invece ("Percorsi di liberazione e salute: l’intervento delle istituzioni") sarà coordinata da Angelo Filipponi (presidente Ceart) e vi parteciperanno Enrico Rossi, monsignor Giancarlo Perego (responsabile area nazionale Caritas), Alessandro Margara (presidente Fondazione Michelucci), Franco Corleone (presidente Forum droghe), Enrico Palmerini (vice-presidente Ceart).

 

 

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