Michele Botti

 

La morte di Michele Botti (Cremona, 21 maggio 1997)

 

Procedimenti avviati

Reati ipotizzati

A carico di

Esito

Procura di Cremona

Omicidio colposo

Direttore, 1 agente di P.P.

Assoluzione

 

 

21 maggio 1997: Michele Botti, 23 anni, si uccide in cella.

17 ottobre 2001: La direttrice del carcere e un agente della polizia penitenziaria, accusati di non aver mantenuto le adeguate misure di sorveglianza nei confronti di Michele Botti, vengono assolti con formula piena dal Gip di Milano.

 

Rassegna stampa sul caso di Michele Botti

 

Morì in cella, direttore assolto

 

Il Giorno, 18 ottobre 2001

 

Assoluzione piena per Ornella Bellezza, direttrice del carcere di Cremona, e per l’agente della polizia penitenziaria Vincenzo Piccirillo dal reato di omicidio colposo. I due erano accusati di non aver mantenuto adeguate misure di sicurezza nei confronti di Michele Botti, 23 anni che il 21 maggio del 1997 di suicidò nel carcere cremonese dopo essere finito dietro le sbarre con l’accusa di parricidio. Ad assolvere i due il Gip di Milano, che ha accolto la tesi del loro difensore Pierluigi Varischi. Per il legale sia il responsabile dell’istituto di prevenzione e pena che l’agente avevano mantenuto efficace l’adozione del provvedimento di grande sorveglianza nei confronti del 23enne.
Nel corso dell’udienza, infatti, era emerso che il giovane, qualche ora prima del gesto disperato, aveva confidato al proprio avvocato Roberto Balestreri il desiderio di tornare in libertà, con la conseguente presentazione da parte del legale dell’istanza al Gip di Cremona. Una situazione questa che certamente non poteva essere prevista dai responsabili dell’istituto carcerario.

 

 

Precedente Home Su Successiva