Viviani in visita al Montorio

 

Le condizioni dei detenuti studiate dal senatore

 

Il parlamentare Viviani in visita al carcere Montorio di Verona

 

L’Arena, 26.02.2004

 

Il senatore Luigi Viviani ha visitato il carcere circondariale di Montorio e si è incontrato con una delegazione di detenuti, con le rappresentanze sindacali interne e con il direttore, per esaminare una serie di problemi riguardanti le condizioni dei detenuti e le prospettive di miglioramento al fine di rendere umanamente e professionalmente più positiva la permanenza nel carcere. Con la delegazione di detenuti sono stati approfonditi i problemi relativi alla prosecuzione del corso triennale interno di formazione con specializzazione alberghiera, ai permessi premio, alla situazione sanitaria e alla possibilità di realizzare il giornalino interno.

I detenuti ritengono che nel carcere di Verona vengano concessi permessi premio in quantità inferiore ad altre carceri soprattutto per il carattere restrittivo con cui vengono redatte le relazioni al magistrato di sorveglianza. Particolare rilievo è stato poi dato alla difficile situazione sanitaria sia per la carenza di farmaci sia per la insufficiente tempestività con cui vengono effettuate le visite anche in casi nei quali è evidente lo stato di malattia. Infine la rappresentanza dei detenuti ha richiesto di poter usufruire di spazi, di attrezzature, e tempi adeguati per far funzionare una redazione del giornalino interno, strumento che può svolgere un ruolo fondamentale in termini di informazione, di scambio di idee e riflessioni tra i detenuti e verso l’esterno.

Con le rappresentanze sindacali si sono discussi i problemi relativi alle carenze di organico rispetto al numero crescente di detenuti (ora 630), all’insufficiente aumento retributivo contrattuale, che per questa categoria è stato solo di 25 euro (meno di un terzo dell’aumento medio delle altre categorie del comparto sicurezza) e delle difficili condizioni di lavoro, sia per i turni di durata superiore a quella contrattuale, sia per lo stato fatiscente e la carenza di controlli di alcuni reparti del carcere che mettono a rischio la stessa sicurezza degli agenti.

Con il direttore si sono inoltre approfonditi alcuni problemi di sempre derivanti dall’eccessivo affollamento di detenuti (pari a tre volte il numero per il quale il carcere è stato progettato), il taglio dei fondi operato con la recente legge Finanziaria (pari al circa il 20%), gli organici progressivamente ridotti nonostante il continuo aumento dei detenuti. Pur con questi problemi, grazie soprattutto a un migliorato clima di collaborazione tra gli operatori interni e i diversi gruppi esterni di volontariato, si riesce a far fronte alla situazione in modo abbastanza soddisfacente anche se ci sono molte cose migliorabili

 

 

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