Rinvii a giudizio per Sassari

 

Carcere di San Sebastiano: PM chiede 95 rinvii a giudizio

 

ANSA - 9 marzo 2001

 

Il sostituto procuratore del Tribunale di Sassari, Gianni Caria ha depositato nella cancelleria del giudice delle indagini preliminari la richiesta di rinvio a giudizio per 95 fra agenti e dirigenti dell’amministrazione penitenziaria coinvolti nel cosiddetto pestaggio nel carcere sassarese di San Sebastiano, avvenuto poco meno di un anno fa.Il magistrato, che aveva formalmente chiuso le indagini nel dicembre scorso, nelle scorse settimane ha sentito alcuni indagati che hanno chiesto di poter fare delle precisazioni relative alla loro posizione.Ora il GIP dovrà fissare la data dell’udienza preliminare nella quale si discuterà dell’eventuale rinvio a giudizio o del proscioglimento degli imputati, fra i quali, l’ex provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, Giuseppe Della Vecchia, l’ex direttore di San Sebastiano, Maria Cristina Di Marzio, l’ex capo delle guardie, Ettore Tomassi, e alcuni medici di Sassari, Oristano e Macomer.

L’inchiesta sul presunto pestaggio di una trentina di detenuti avvenuto nel carcere San Sebastiano sfociò il 3 maggio scorso nell’arresto del provveditore regionale degli istituti di pena, della direttrice della prigione e un’ottantina di agenti penitenziari. Le accuse contestate variano dalle lesioni personali gravi, all’abuso di ufficio, dalla violenza privata all’omessa denuncia. Nel corso dell’inchiesta - secondo l’accusa - è emerso il coinvolgimento anche di agenti in servizio nel carcere San Sebastiano la notte del presunto pestaggio.Gli arresti per quelli che vennero definiti i "fatti di Sassari" provocarono reazioni e fecero emergere le carenze del sistema carcerario italiano e il malessere diffuso tra i detenuti e tra gli operatori penitenziari. Nell’inchiesta vennero poi coinvolti anche i direttori e i responsabili sanitari delle carceri di Macomer (Nuoro) e Oristano. Sono accusati di aver omesso di denunciare la condizione dei reclusi al momento dell’arrivo nei loro penitenziari.

Dalle indagini della procura di Sassari è emerso che i detenuti che avrebbero subito pestaggi e vessazioni sono 46 e non una trentina, come si era appreso all’apertura dell’inchiesta. Le posizioni più gravi sono quelle del provveditore Giuseppe Della Vecchia, dell’ex direttrice di San Sebastiano, Maria Cristina Di Marzio, e di Ettore Tomassi, il capo degli agenti, accusati di aver "organizzato e diretto" il pestaggio.

Il personaggio chiave dell’inchiesta è ritenuto Ettore Tomassi, che avrebbe eseguito l’operazione. A Tomassi vengono mosse le accuse più pesanti, con una serie di aggravanti che vanno dall’aver adoperato sevizie e aver agito con crudeltà (un detenuto sarebbe stato caricato sul cellulare ferito e ricoperto di escrementi, con addosso solo un sacco per l’immondizia), non aver provveduto a medicare i detenuti per le lesioni subite, l’abuso di potere e di autorità e l’aver commesso il fatto in numero superiore a cinque. A Tomassi, inoltre, viene contestato di aver esercitato pressioni, minacciando i detenuti, anche nei giorni dopo il pestaggio per evitare che parlassero. "Il disco di San Remo è già stato inciso - avrebbe detto a un recluso - ora state incidendo il disco per l’estate", e a un altro avrebbe detto che lo avrebbe fatto trasferire in un carcere dove lui sarebbe potuto arrivare e dove gli avrebbe fatto vedere "l’eclisse tutti i giorni".

 

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