Oltre le mura

 

Oltre le mura: dossier sulla situazione delle carceri in Abruzzo

 

Sovraffollamento, strutture fatiscenti, personale gravemente carente, assistenza sanitaria ai minimi termini, stato delle attività di rieducazione e rapporti con il mondo esterno. Sono i problemi evidenziati dal dossier sulla condizione carceraria in Abruzzo presentato dall’Unione regionale Ds.

Il dossier è il risultato di una serie di sopralluoghi negli istituti di pena abruzzesi svolti dal senatore Giovanni Legnini, accompagnato in alcune tappe dal segretario regionale del partito Stefania Misticoni e dai deputati Nicola Crisci e Arnaldo Mariotti. Il giro di visite è iniziato dal carcere di Lanciano il 24 dicembre, ha toccato quelli di Pescara e Chieti (25 dicembre), Vasto (28 dicembre), Teramo (27 dicembre) e Sulmona (31 dicembre) e si è concluso il 7 gennaio con i sopralluoghi nelle carceri di Avezzano e L’Aquila e nell’Istituto Minorile del capoluogo.

Il dossier è suddiviso in schede che fotografano la situazione di ciascun istituto di pena riguardo alle strutture, alla popolazione carceraria, agli addetti, alle iniziative di rieducazione e ai rapporti con il mondo esterno, agli effetti di un ipotetico provvedimento di clemenza.

 

Sintesi dei dati

 

I gravi problemi evidenziati a livello nazionale, valgono anche per il sistema penitenziario abruzzese, che in alcuni casi presenta situazioni di drammaticità eclatanti.

 

Personale

 

È stata riscontrata una gravissima carenza di personale, con punte elevatissime per esempio a Lanciano, dove i lavoratori (172 in totale) hanno accumulato circa 7.200 giorni di ferie non godute, ossia oltre 41 giorni di ferie a testa in media, con punte di 100 giorni in alcuni casi, e a Sulmona, dove si registra un accumulo di 9.000 giorni di ferie non godute su un personale di circa 300 unità con una media di 30 giorni a testa.

 

Sovraffollamento

 

Il sovraffollamento è una costante. Le situazioni più critiche: il carcere di Sulmona ospita 411 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 270, con un incremento negli ultimi 3 mesi di 50 detenuti; a Vasto oltre 250 detenuti vivono in spazi costruiti per ospitarne 198 e sono gestiti con lo stesso organico che nel 2001 seguiva 150 detenuti. A Lanciano sono rinchiuse stabilmente 281 persone, più 30 detenuti transitori, a fronte di una capienza di 202, a Pescara 278 invece dei 210 regolamentari, a Teramo 340 detenuti su una capienza di 231.

 

Strutture

 

Al sovraffollamento si aggiunge l’inadeguatezza di molte strutture. Il carcere di Avezzano, ad esempio, è fatiscente e sarebbe tutto da ristrutturare, negli ultimi sei anni non ci sono stati interventi di manutenzione e gli impianti non sono a norma di sicurezza. Anche a Vasto l’impianto elettrico è fuori norma e in alcune celle ci sono problemi di infiltrazione d’acqua piovana. L’Istituto Minorile dell’Aquila è fatiscente e non funzionano neanche gli impianti delle docce. Il complesso ha bisogno di una ristrutturazione integrale, ma al momento mancano persino i fondi per pagare le bollette dell’energia elettrica, dell’acqua e della luce che sono in arretrato da più di un anno. A Pescara la sezione femminile è chiusa da tempo proprio per le gravi condizioni strutturali, ma i lavori di ristrutturazione del padiglione non sono ancora iniziati.

 

Assistenza sanitaria

 

In diversi istituti, inoltre, vi è carenza di assistenza sanitaria, che in genere viene assicurata attraverso convenzioni con professionisti esterni, perché le ore di presenza del personale medico e infermieristico previste in questi accordi sono insufficienti.

 

Attività di rieducazione

 

Altro aspetto sono l’attività di rieducazione e i rapporti con il mondo esterno che da un lato evidenziano una scarsa attenzione al problema e una conseguente mancanza di programmazione, dall’altro denotano una certa capacità dei direttori e del personale di inventare soluzioni nonostante la carenza di mezzi e risorse finanziarie.

Interessanti esempi sono la rete di relazioni esterne e le intense attività lavorative create a Sulmona dove è stato instaurato un rapporto molto virtuoso con il Comune, la Provincia dell’Aquila e altri enti. Ciò ha permesso di allestire una falegnameria, con 30 occupati e attività esterne in accordo con i Comuni, di avviare la riattivazione di una tessitoria e di mettere a punto il Progetto Giostra, in via di approvazione, che prevede la produzione di abiti, calzature e oggettistica storica per la Giostra cavalleresca. Sempre a Sulmona sono inoltre in corso attività formative interne e in convenzione con l’Università dell’Aquila.

Ad Avezzano c’è una produzione di oggettistica in legno e bacheche che vengono acquistate dai Comuni. A Vasto un’attività di produzione agricola interna ed esterna al carcere. A Chieti si sta mettendo a punto un programma che prevede lo svolgimento di attività lavorative e culturali esterne, anche in accordo con il Comune.

Sulmona (visita 31 dicembre 2005)

 

A – Detenuti – N. 411 (capienza regolamentare 270), tutti con condanne definitive. Malati psichiatrici 80 – Extracomunitari circa 20%. Vi è una situazione di grave sovraffollamento (solo negli ultimi mesi 50 detenuti in più), tanto più rilevante se si considera che la Sezione casa – lavoro è semivuota (50/60 detenuti a fronte di 100 posti). La situazione è grave considerando che il carcere è in gran parte destinato ad alta sicurezza o elevato indice di pericolosità e considerando i noti episodi di suicidi degli ultimi tempi.

B – Personale – L’organico effettivo è di circa 292 unità vi è quindi una grave carenza di personale, circa 50 unità effettive, considerando 36 posti vacanti, 11 ufficiali assenti per corsi ed altro, 8 assenti perché in via di pensionamento. Si sono accumulati circa 9.000 giorni di ferie non godute (circa 31 giorni di media per persona), oltre a quelli maturandi nel 2006. La carenza è ancor più grave se si considera che vi è un nucleo traduzioni di circa 20 unità con il maggior numero di traduzioni tra gli istituti abruzzesi.

C – Struttura – Complessivamente in buone condizioni. Necessitano solo lavori di manutenzione, in particolare agli impianti elettrici, riscaldamenti etc. Vi è carenza di automazione , che se realizzate potrebbero far recuperare l’utilizzo di 15/20 persone. La televisione nelle celle può essere vista solo dal letto superiore (letto a castello) essendo posizionata per una cella con un solo letto.

D – Assistenza sanitaria – Migliorata rispetto alle gravi carenze registrate negli anni passati, in particolare per l’assistenza psichiatrica.

Permangono carenze, in particolare per l’assistenza infermieristica.

E – Attività di rieducazione e rapporti esterni – Molto migliorata grazie all’attivismo e attenzione della direzione e del personale. Funzionano una falegnameria con 30 occupanti e attività anche esterne con i comuni, la Tessitoria in via di riattivazione con 30/35 detenuti, la sartoria e la calzoleria in fase di affidamento esterno con 20 detenuti ognuna.

Molto interessante il progetto "giostra" con il Comune di Sulmona per la produzione di abiti, calzature e oggettistica storica per la giostra cavalleresca. Numerose le attività culturali (mostre di pittura, corsi dizione e recitazione, laboratorio musicale, attività scolastiche). È in via di definizione un accordo con l’Università per corsi telematici e una convenzione con il Consorzio Universitario di Sulmona per corsi universitari destinati sia ai detenuti che al personale.

Grande attenzione e collaborazione del Comune di Sulmona e Provincia di L’Aquila.

F – Effetti eventuale provvedimento di amnistia e indulto - Scarsi trattandosi in gran parte di detenuti per reati gravi.

 

Avezzano (Visita 7 gennaio 2006)

 

A – Detenuti – N. 45, tutti detenuti comuni, di cui 31 con sentenza definitiva. 50% extracomunitari. Vi è un’alta mobilità con accessi frequenti, per pochi giorni, di detenuti extracomunitari.

Non c’è sovraffollamento.

B – Personale – Personale effettivo n. 51 unità. Vi è carenza di circa 10 agenti e assistenti.

C – Struttura – Vi sono problemi gravissimi. La struttura è fatiscente e necessita di interventi manutentivi straordinari e ristrutturazione pressoché integrale. Gli impianti di allarme, sicurezza ed altro non sono tutti a norma. Da 5/6 anni non si effettuano interventi mantuentivi. C’è stata una verifica del Dap ma al momento non risultano interventi manutentivi.

D – Assistenza sanitaria – Non sono state rilevate particolari carenze.

E – Attività di rieducazione e rapporti esterni – Vengono effettuate attività di lavorazione di oggettistica in legno, destinata a fornire anche i comuni (bacheche), corsi di ceramica, musica, informatica, attività teatrale etc.

F – Effetti eventuale provvedimento di amnistia e indulto - Molto rilevante. Gran parte dei detenuti potrebbe beneficiarne.

 

Pescara – (visita a Natale 2005)

 

A – Detenuti – N. 267, (capienza regolamentare 298 ma è chiusa la sezione femminile che può ospitare n. 40 detenuti più un reparto per collaboratori). Il 50% dei detenuti sono extracomunitari tossicodipendenti. Quindi vi è sovraffollamento.

B – Personale – Personale effettivo in servizio n. 189, a fronte di un organico di 212. Vi è carenza di circa 30 agenti. L’organico, peraltro, incompleto, fu definito nel 2001 quando non era attivo il nuovo reparto che può ospitare fino a 200 detenuti.

C – Struttura – La sezione femminile è chiusa ed è in attesa di essere ristrutturata. Non c’è ad oggi il finanziamento. La chiusura crea notevoli disagi siccome l’unica sezione femminile attiva è quella di Teramo. La sezione collaboratori è anch’essa chiusa e non esiste neanche il progetto di ristrutturazione. La sezione penale necessita di urgenti lavori di ristrutturazione non ancora finanziati. È in via di realizzazione il capannone per attività lavorative.

D – Assistenza sanitaria – L’assistenza sanitaria viene garantita dalle ore 15.00 alle ore 6.00 dal medico di guardia. Andrebbe rafforzata.

E – Attività di rieducazione e rapporti esterni – Vengono svolte attività lavorative in collaborazione esterna, anche con enti, con 13 detenuti. All’interno c’è solo la calzoleria e attività domestiche con impiego a turnazione di 41 unità. Attività culturali riguardano la "scuola carcere", la mediazione culturale, lo sportello di avviamento al lavoro.

F – Effetti eventuale provvedimento di amnistia e indulto - Vi sarebbero rilevanti effetti di un provvedimento di clemenza, stimabili in circa il 50%.

 

Vasto – (Visita 28 dicembre 2005)

 

A – Detenuti – N. 250 circa (capienza regolamentare 198), di cui 50% circa di extracomunitari. Vi è una grave situazione di sovraffollamento, con celle che ospitano anche 3/4 detenuti.

B – Personale – Sono in servizio 129 unità a fronte di un organico del 2001 di 125. Tale organico era stato, però, definito sulla base di un numero di 150 detenuti. Vi è quindi una carenza di organico stimabile in almeno 20 unità tra agenti e personale amministrativo.

C – Struttura – Esistono seri problemi manutentivi: infiltrazione di acque meteoriche dai giunti, infiltrazioni anche all’interno di qualche cella sovraffollata, impianto elettrico vecchio e fuori norma. Deve altresì essere completata una strada di accesso.

D – Assistenza sanitaria – Non vi sono particolari problemi.

E – Attività di rieducazione e rapporti esterni – Vi è una colonia agricola esterna e serre per ortaggi nel cortile interno che occupano circa 10 detenuti. Altre attività: formazione (corsi di elettricità, restauratore, decoratori su vetro), scuole elementari e media, informatica e inglese, teatro, musica etc.

F – Effetti eventuale provvedimento di amnistia e indulto - Effetti rilevanti, stimabili in circa il 40% dei detenuti.

 

Lanciano – (Visita 2 dicembre 2005)

 

A – Detenuti – N. 281 oltre a 30 transitori (capienza regolamentare 202). Dal 2001 vi è stato un incremento di detenuti di quasi il doppio, con un impennata di 50 unità negli ultimi 2/3 mesi. Extracomunitarie 40 circa. Vi è quindi una gravissima situazione di sovraffollamento

B – Personale – Personale in servizio 173. L’organico del 2001 era di 162 unità ma per un numero di detenuti di circa la metà. Vi è una grave carenza di organico (circa 30 unità). I lavoratori hanno accumulato circa 7.200 giorni di ferie non godute per una media pro-capite di circa 42 giorni. Oltre a quelli che matureranno nel 2006. Si pensi che per la sorveglianza esterna su un camminamento di 2 Km. può essere impiegata una sola persona, il che rende totalmente inefficace tale attività di sicurezza. Inoltre, deve essere attivata una sezione pre-osservazione psichiatrica già pronta per 11 posti per la quale necessitano almeno altre 14 unità lavorative.

C – Struttura – Vi è necessità di diversi interventi manutentivi ma la struttura è complessivamente in buone condizioni.

D – Assistenza sanitaria – È insufficiente l’assistenza medica per gli extracomunitari. Vi sono problemi di approvvigionamento dei farmaci per insufficienza di fondi.

E – Attività di rieducazione e rapporti esterni – Vengono svolte attività di corso pittura e scolastiche. Si potrebbero effettuare attività di lavoro non possibili per carenza di personale.

F – Effetti eventuale provvedimento di amnistia e indulto - Effetti amnistia limitati (è stimabile un numero di 40 detenuti interessati) considerando che gran parte dei detenuti è ad alta sicurezza con pene di lunga durata.

 

Chieti – (Visita a Natale 2005)

 

A – Detenuti – N. 105, (capienza regolamentare 92). Extracomunitari circa 60%. Vi è un limitato sovraffollamento.

B – Personale – Personale in servizio 87. Non vi è significativa carenza di organico.

C – Struttura – Necessitano diverse attività di ristrutturazione, non ancora finanziate benché siano stati presentati progetti specifici per diversi interventi. Una sezione giudiziaria è da ristrutturare integralmente.

D – Assistenza sanitaria – Non sono stati rilevati particolari problemi.

E – Attività di rieducazione e rapporti esterni – Vengono svolte attività lavorative varie anche in convenzione con ditte esterne. È in corso di definizione un accordo con il Comune di Chieti per attività culturali (teatro ed altro) e per un’ipotesi di lavoro sul randagismo.

F – Effetti eventuale provvedimento di amnistia e indulto - L’amnistia avrebbe effetti rilevanti.

 

Teramo – (Visita 31 dicembre 2005)

 

A – Detenuti – N. 340, di cui 1/4 detenuti ad alta sicurezza, 1/3 di extracomunitari (capienza regolamentare 231). Vi è l’unica Sezione Femminile della regione, dopo la chiusura di Pescara. Vi è quindi una grave situazione di sovraffollamento.

B – Personale – Personale in servizio effettivo 195, 8 in meno dall’organico del 2001 che però era definito in rapporto alla metà circa di detenuti. La carenza di organico complessiva è quindi di circa 40 unità.

C – Struttura – È un istituto di recente costruzione. Esistono comunque seri problemi di manutenzione che non vengono eseguiti da alcuni anni (impianti tecnologici, ascensori, centralino etc.).

D – Assistenza sanitaria – Vi è carenza di assistenza sanitaria.

E – Attività di rieducazione e rapporti esterni – Non vengono eseguite attività lavorative per mancanza di locali (da adattare) e di personale. Attività culturali: scuola media ed elementare, spettacoli, cinema, convenzione con la Provincia di Teramo per un corso di fotografia.

F – Effetti eventuale provvedimento di amnistia e indulto - Un provvedimento di clemenza potrebbe avere effetti su 1/3 circa dei detenuti.

 

Istituto Penitenziario Minorile – L’Aquila (visita 7 gennaio 2006)

(È l’unico esistente in Abruzzo ed ha competenza anche per Molise e Marche)

 

A – Detenuti – N. 11 minori detenuti, di cui 7 extracomunitari, oltre a quelli che transitano nel centro di prima accoglienza.

B – Personale – Sono in servizio 20 agenti e 5 unità di personale amministrativo, di cui 2 educatori.

Vi è una carenza di 7/8 agenti.

C – Struttura – Struttura risalente al 1958, gravi e precarie condizioni, che avrebbe bisogno di integrale ristrutturazione. Gli impianti sono vecchi e con difetti di funzionamento. Da segnalare il cattivo funzionamento degli impianti docce e di altri impianti.

 

Da segnalare la grave carenza di risorse finanziarie, tale per cui vi sono arretrati per pagamenti di acqua, enel, gas di circa un anno, e la difficoltà a far fronte agli impegni economici ordinari.

Oltre le mura - Gli obiettivi e i risultati dell’iniziativa

Dichiarazione del senatore Giovanni Legnini

 

Ho promosso questa iniziativa di visita dei nove istituti penitenziari abruzzesi, condivisa dalla segreteria regionale del partito per tre ordini di motivi. Il primo: la necessità di costruire, attraverso una conoscenza dettagliata, il quadro d’insieme di una serie di problemi che si sono evidenziati nel tempo riguardo al sovraffollamento, alle carenze strutturali e di personale, all’assistenza sanitaria, all’attività di rieducazione e ai rapporti con il mondo esterno.

Il secondo: la preoccupazione, legata al dibattito politico generale sulle condizioni delle carceri italiane, per gli effetti che la legge Cirielli, detta anche legge salva-Previti, potrebbe avere sul sistema penitenziario regionale.

Il terzo: l’esigenza di valutare l’opportunità e le conseguenze di un provvedimento di amnistia e indulto non solo alla luce delle ragioni umanitarie di perdono, sottolineate anche dalla Chiesa, ma anche sotto il profilo del suo impatto rispetto all’emergenza che si registra nelle carceri italiane.

L’applicazione della legge Cirielli comporterà, infatti, non solo quell’accorciamento dei tempi di prescrizione dei reati finanziari, societari e di usura, che è l’aspetto più evidenziato dai media, ma soprattutto un aumento del ricorso alla pena detentiva per i reati comuni e minori, con particolare riferimento agli imputati recidivi. L’effetto pratico sarà un consistente aumento della popolazione carceraria in strutture che già oggi sono sovraffollate e invivibili.

Le visite, svolte tra Natale, Capodanno e l’Epifania, sono serviti ad avere un quadro d’insieme e di dettaglio dei numerosi e gravi problemi che riguardano la condizione dei detenuti, del personale, delle strutture e dei rapporti con il territorio. Questa maggiore e completa consapevolezza potrà aiutarci nell’assumere iniziative anche parlamentari e nell’interloquire e seguire i problemi più gravi, chiedendo in particolare maggiore personale e più risorse finanziarie, sia per gli interventi strutturali che per le attività rieducative.

L’intento è inoltre quello di stimolare una maggiore attenzione delle istituzioni, anche locali, e del mondo dell’associazionismo sulla necessità di relazionarsi di più con il sistema penitenziario abruzzese, che per la sua importanza e consistenza costituisce una delle prime "aziende" della regione con oltre 2.000 addetti diretti e un notevole volume di indotto legato alle numerose attività di fornitura, manutenzione ed altro in favore dei vari istituti.

Infine, abbiamo ora la possibilità di valutare con cognizione di causa, in rapporto alle condizioni delle carceri abruzzesi e di coloro che vi sono detenuti, l’urgenza di un provvedimento di amnistia e indulto che personalmente sostengo insieme a numerosi altri parlamentari Ds.

 

 

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