Diritto allo studio

 

Diritto allo studio, i detenuti sono senza sussidi

 

La Sicilia, 1 aprile 2004

 

Il carcere non solo come struttura di espiazione, ma anche di reintegrazione sociale. E' quanto annunciato, ma non applicato. Lo afferma il consigliere circoscrizionale di Akradina Alessandro D'Ignoti Parenti che si è interessato della mancata erogazione dei sussidi in favore dei detenuti studenti, dopo le segnalazioni da parte delle famiglie.

Il consigliere si è rivolto alle autorità di competenza, ottenendo in risposta dall'amministrazione carceraria le spiegazioni relative al ritardo dell'erogazione dei sussidi, dovuto dalle difficoltà di reperimento dei fondi necessari.

Nel documento veniva assicurato che a breve si sarebbe concluso l'iter e che si sarebbe provveduto ad avviare i corsi di istruzione. I mesi sono passati ed ancora nulla è successo. I primi a lamentare il disservizio sono gli stessi detenuti. "Chi sta scontando la propria condanna - dice D'Ignoti Parenti - non ha la possibilità, una volta fuori dalla struttura penitenziaria, di potersi reintegrare nella società attraverso un lavoro.

Molti dei detenuti non hanno avuto la possibilità di conseguire un titolo di studio, oggi indispensabile per poter accedere a qualsiasi lavoro. E se non si consente loro di studiare, quali sono le loro prospettive?".

 

Maria Teresa Giglio

 

 

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