Carcere di Fossombrone

 

L'Università aiuta il recupero dei carcerati

 

Corriere Adriatico, 20 marzo 2004

 

La soddisfazione di rettore e direttore: un'indagine della Facoltà di scienze motorie sul recupero del movimento. Presentato l'accordo tra l'ateneo ducale e la Casa circondariale di Fossombrone

 

In occasione del mio insediamento a rettore avevo auspicato che questa Università potesse avere un radicamento nel territorio fino a diventare un potente "volano" di natura economica, e sociale. A distanza di due anni mi accorgo che quel messaggio è stato raccolto, ma non potevo certo immaginare che ci fosse una occasione come questa che consentisse di entrare in luogo ritenuto inaccessibile: il supercarcere. Così il rettore Giovanni Bogliolo nel presentare il progetto di convenzione stipulato tra la Casa Circondariale di Fossombrone e la Facoltà di Scienze Motorie. Il progetto nasce col chiaro intento di trasferire all'interno di un istituto di pena un'azione globale da compiere nei confronti di un soggetto che pur nella sua riconosciuta colpevolezza, va comunque aiutato sotto l'aspetto fisico e psicologico.

"Diritti che restano oltre la pena in un contesto dove la depressione è palpabile in ogni momento. Sono molto contento di questa iniziativa che potrà aiutarci a vivere il carcere in una maniera diversa" ha ammesso Pantaleone Giacobbe, direttore del supercarcere, che ha ricordato come questo patto di collaborazione rappresenti in assoluto il primo esempio a livello nazionale. In pratica la Facoltà di Scienze Motorie s'impegna a curare una indagine conoscitiva sull'epidemiologia penitenziaria e specifica sulle disabilità motorie derivanti da quello che diventa nel tempo un modo di vivere il carcere.

Verranno sperimentati protocolli di lavoro motorio - sportivo per il pieno recupero funzionale del movimento. "Ma non solo ginnastica, come qualcuno potrebbe immaginare per la presenza di Scienza Motorie. Noi porteremo lì e metteremo a disposizione dei soggetti reclusi un bagaglio di esperienza completo in grado di interagire a livello fisico e psicologico" ha spiegato il preside Vilberto Stocchi.

 

 

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