Biblioteche di Ravenna

 

Dei delitti e delle pene, proposte di lettura

La biblioteca in carcere come diritto e come servizio

Biblioteca Classense – Ravenna, 9 – 30 dicembre 2005

 

Presentazione

Saggi e testimonianze

Servizio Biblioteca Provincia Ravenna: documentazione

Narrativa

Film

La Rete Bibliotecaria Romagnola

Presentazione

 

Questa bibliografia non aspira certamente a do­cumentare in maniera esaustiva ciò che è stato pubblicato sul tema carcere, ma tenta piuttosto di suggerire alcuni percorsi di lettura, rappresentando anche, in parte, ciò che le biblioteche del polo di Romagna possiedono sull’argomento.

Le brevi recensioni, quando non sono elaborazioni originali, sono state tratte dalle rispettive quarte di copertina, dal catalogo dell’editore o, in alcuni casi, da parti interne al testo, opportunamente indicate.

La sezione relativa ai film è piuttosto sintetica: si sono scelte le opere più rappresentative, gli inevitabili “classici” sull’argomento (con l’eccezione del più recente Les Choristes) per ricordare l’impegno del cinema carcerario.

La filmografia, a differenza della bibliografia, è stata redatta considerando l’opera in sé e non le specifiche edizioni; pertanto le date si riferiscono sempre alle prime produzioni.

Le brevi indicazioni sulla trama sono state trat­te dal catalogo home video “Echo”, Informazioni editoriali, 2004.

 

Bibliografia a cura di Sabrina Sisto

Lib(e)ri in carcere a cura di Angela Barlotti

 

 

Saggi e testimonianze

 

Maggio selvaggio, Albinati E., Mondadori, 1999

Questo libro fornisce una riflessione lucida e partecipe sull’uomo recluso, sui delitti, sulla giustizia e l’esperienza del carcere attraverso la densa scrittura di uno dei più significativi autori italiani contemporanei, da qualche anno impegnato nell’insegnamento presso il penitenziario di Rebibbia.

 

L’amore a tempo di galera, Ristretti Orizzonti, Il Granello di Senape, 2004

“Gli autori di queste pagine (diari, memorie, confessioni, lettere, interviste, dibattiti di gruppo) hanno scelto di rischiare esibendo il loro cuore, talvolta lasciandolo intravedere in modo pudico e quasi vergognoso, talvolta apertamente o con ironia, quasi con sfrontatezza”. Dall’introduzione di Edoardo Albinati.

 

Patrie galere. Viaggio nell’Italia dietro le sbarre, Anastasia S., Gonnella P., Carocci, 2005

Le mura, le sbarre, la fatica di viverci e quella di lavorarci. Un viaggio nelle carceri italiane nell’epoca di una nuova grande trasformazione. Dall’immatricolazione all’uscita, le ansie, le speranze, le storie di chi è costretto in galera in nome della legge e per conto di una società sofferente, che chiede alla pena e al carcere di essere rassicurata dalle paure che la tormentano.

 

Il diritto di leggere. Le biblioteche comunali romane in carcere, Arcuri L., De Grossi F., Scutellà G., Sinnos, 2001

Nel 1999 tra il Comune di Roma e il Ministero della Giustizia veniva firmata una convenzione per l’inserimento delle biblioteche degli istituti penitenziari di Roma nel sistema bibliotecario comunale, a sua volta inserito nel servizio bibliotecario nazionale. Con questa iniziativa sì voleva garantire ai cittadini detenuti l’accesso, insieme ai cittadini liberi, a un patrimonio culturale comune in grado di soddisfare variegati interessi umani. Questo volume documenta la realizzazione del progetto e raccoglie le testimonianze di chi vi ha operato. Da evidenziare in appendice la bibliografia, una ricchissima filmografia ed una “sitografia” aggiornata, naturalmente, all’anno di edizione dell’opera.

 

Derelitti e delle pene. Carcere e giustizia da Kant all’indultino, Bassetti R., Editori Riuniti, 2003

Il volume si articola in tre sezioni complementari. Nella prima ripercorre criticamente le risposte alla domanda perché punire, formulate da Kant in poi. Nella seconda traccia una storia della prigione in Italia dall’Unità ai giorni nostri. La terza pane è una collezione di brevi monologhi, raccolti dall’autore sulla base di colloqui effettuati nei più importanti istituti di pena del paese.

 

Dei delitti e delle pene, Beccaria C., Unione tipografico-editrice torinese, 1964 (Facsimile dell’edizione originale pubblicata anonima in Livorno nel 1764, con le aggiunte delle successive edizioni e degli autografi registrate in margine e su carte allegate dal marchese Giulio Beccaria).

Pubblicato con successo in Italia nel 1764, dopo solo un anno e mezzo fu tradotto in francese ed ebbe una fortuna anche maggiore che in Italia. Nel giro di pochi anni si susseguirono traduzioni inglesi, tedesche, olandesi, polacche e spagnole a cui seguirono edizioni in greco, russo e in altre lingue. Prima della fine del diciottesimo secolo il numero di edizioni ammontava già a sessanta. Nonostante fosse stata inserita nell’Indice dei libri proibiti e avesse subìto critiche e attacchi feroci dagli ambienti ecclesiastici e da parte dei giuristi più conservatori, l’opera ebbe un successo esorbitante e inaspettato anche per lo stesso autore. II testo non solo veicolava idee nuove, come l’abolizione della pena di morte, ma esponeva per la prima voltai principi di una riforma penale basata sulla difesa dei diritti dell’umanità con uno stile chiaro e coinciso. utilizzando argomenti logici e comprensibili, a differenza di tutti i trattati giuridici pubblicati fino ad allora, scritti in uno stile oscuro, comprensibile solo dagli specialisti.

 

Panopticon, ovvero La casa d’ispezione, Bentham J., Marsilio, 1997

Nel XVIII secolo il filosofo e giurista Jeremy Bentham coniò questo termine per identificare una struttura concepita per permettere ad un sorvegliante speciale la visione continua e costante dei reclusi: un luogo in cui il controllo diventa esso stesso sinonimo di prigionia.

 

Libertà dietro le sbarre, Cannavò C., Rizzoli, 2004

“A Luigi Pagano, un uomo vero, che dirige San Vittore sotto due bandiere: la legge e la dignità della persona. Ai detenuti e alle loro speranze. Agli agenti, ai volontari, ai medici, agli educatori, ai cappellani, agli impiegati e a tutti gli uomini e le donne che aiutano un carcere a vivere…”. L’autore racconta le storie delle persone a cui questo libro è dedicato.

 

Carceri. Le voci di fuori, le voci di dentro, in “Il ponte”, 1995, n.7/9 (luglio/settembre), p. 3-289

 

Un programma per le carceri, Caselli G.C., Gianfrotta F., in “Micromega”, 2003, n. 1 (febbraio/marzo), p. 251-257

 

La piccola tenda d’azzurro che i prigionieri chiamano cielo. Anni di piombo, carcere, ricerca d’identità, Cavallina A., Ares, 2005.

È l’intenso racconto autobiografico di Arrigo Cavallina, uno dei protagonisti degli anni di piombo. L’autore rievoca gli anni di carcere, rivivendo passo dopo passo il suo avvicinamento alla fede e la decisiva conversione. Attraverso una sofferta e profonda rivisitazione della propria esperienza, Cavallina diventa promotore del movimento della “dissociazione” e inizia una vita da “uomo nuovo”. Una voce che supera le strettoie del buio nutrendosi di speranza e insegnando la forza del perdono.

 

Un colpo a regola d’arte. Messaggi da dentro le mura, La Spezia, I.P.S.S.C.T.P. “L. Einaudi”, 2005

Catalogo della prima edizione della mostra prodotta dagli studenti del corso di Tecnico della grafica e della Pubblicità della sezione associata Casa circondariale Villa Andreino dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Turistici, Commerciali e la Pubblicità “L. Einaudi” di La Spezia. Poesie, dipinti e collage restituiscono i segni del dolore e la dignità del rimpianto.

 

Educatori in carcere. Ruolo, percezione di e supervisione degli educatori penitenziari, Concato G. (a cura di), Unicopli, 2002

La legge vorrebbe gli istituti penitenziari non come semplici contenitori della devianza, ma come luoghi dove i soggetti, pur condannati alla reclusione, possano trovare offerte e stimoli al cambiamento, per ripensare la propria esistenza al di fuori degli schemi dell’antisocialità e del crimine. L’educatore è colui che promuove e facilita questo cambiamento, rappresentando la mediazione tra l’istituzione che esclude e quella che si attiva per includere. L’opera documenta l’attività degli educatori carcerari che operano sul territorio italiano.

 

Biblioteche scatenate, biblioteca, carcere e territorio. Atti del Convegno nazionale, Sassari, Camera di commercio, 28-29 marzo 2003, Contini C. (a cura di), con la collaborazione di Daniela Diana, Associazione italiana biblioteche, Sezione Sardegna, 2003

I lavori raccolti in questo volume sono articolati in una prima parte di presentazione del contesto istituzionale e dell’Associazione biblioteche carcerarie, seguita da alcune relazioni che danno conto di una serie di esperienze di contatti fruttuosi tra biblioteche di ente locale e istituti penitenziari. Viene, infine, presentato il progetto “Biblioteche carcerarie in Sardegna”.

 

Liberi di leggere: lettura, biblioteche carcerarie, territorio, Costanzo E., Montecchi G. (a cura di), Atti del Convegno, Rozzano (MI), Centro culturale Cascina Grande, 11 maggio 2001, Associazione italiana biblioteche, 2002

Gli atti di questo convegno documentano l’impegno del mondo dei bibliotecari nel realizzare con coerenza i principi esposti dal Manifesto Unesco sulle biblioteche pubbliche, per garantire il servizio biblioteca a tutti i cittadini, senza distinzioni economiche, sociali, culturali, linguistiche e anagrafiche. Il convegno è il risultato della collaborazione fra il sistema intercomunale di Rozzano, la Provincia di Milano, la Sezione Lombardia dell’Associazione italiana biblioteche e l’Associazione biblioteche carcerarie.

 

Minima criminalia. Storie di carcerati e car­cerieri, De Cataldo G., Manifestolibri, 1992

In questo saggio l’autore racconta la sua esperienza di giudice di sorve­glianza nelle prigioni del Lazio, dando voce ai matti, ai terroristi, agli stra­nieri, ai tossicodipendenti e a tutta l’umanità invisibile e rissosa che popo­la le carceri e sollevando, alla fine, una problema cruciale: è possibile, in definitiva, rieducare?

 

Immagini dal carcere. L’archivio fotografico delle prigioni italiane, Di Lazzaro A., Pavarini M., Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1994

Tratte dall’Archivio fotografico delle prigioni italiane, circa 500 fotogra­fie prodotte nell’arco di un secolo, raccontano la vita carceraria attraverso l’articolazione degli spazi, il profilo delle linee architettoniche e la realtà fisica degli edifici. La seconda parte del volume, intitolata “Le possibili letture e le molte suggestioni”, contiene i contributi di Luigi Daga, Aldo Gilardi, Giovanni Michelucci, Tamar Pitch. Alberto Manacorda, Matilde Betti, Gaetano de Leo e Patrizia Patrizi.

 

Donne in sospeso. Testimonianze dal carcere femminile della Giudecca e non solo, Ristretti Orizzonti, Il Granello di Senape, 2004

Questo libro nasce intorno a un tavolo, in una piccola stanza piena di donne, chiuse in una galera. che parlano però “in libertà”. Parlano di figli, di sesso, di uomini, di menti e di corpi rinchiusi, e poi scrivono, perché scri­vere è anche un modo per prendersi cura di sé.

 

Il gambero nero. Ricette dal carcere, Dotto D. , Marziani M., DeriveApprodi, 2005

Un libro fotografico e un ricettario per raccontare la vita quotidiana dei detenuti di un carcere piemontese. In un universo di privazione, anche e soprattutto dei sensi, come quello carcerario, il cibo diventa un momento in cui affermare i propri gusti e il proprio saper fare.

 

Di là dal muro. Autobiografia di un direttore di carcere, Ferlito M., 1934-1976, Selene, 1997

Lautore è stato per molti anni direttore di vari istituti penitenziari e suc­cessivamente Ispettore generale per gli Istituti di prevenzione e pena del Ministero di Grazia e Giustizia. In questo scritto, pensato esclusivamente per un pubblico “interno”, ovvero per la sua famiglia, mostra un pezzo di storia del nostro paese, interrogandosi sul senso della pratica carceraria.

 

Diritto e ragione. Teoria del garantismo penale, Ferrajoli L., Laterza, 2004

Questo libro analizza la crisi dei fondamenti del diritto penale espressa dal profondo divario tra il sistema normativo delle garanzie e il funzionamento effettivo delle istituzioni punitive. Ne rintraccia le radici nella fragilità teo­rica del modello garantista tramandato dalla tradizione illuministica e nella concorrenza ad esso opposta, fin dal secolo scorso, dal continuo riemergere di archetipi penali premoderni e di mai spente tentazioni autoritarie. Illustra le forme molteplici d’illegittimità e d’ingiustizia prodotte dall’inadeguatezza e dalle elusioni delle singole garanzie. E propone, di fronte alla crisi del modello, una sua rifondazione filosofica e politica nel quadro di una teoria generale del garantismo.

 

Sorvegliare e punire. Nascita della prigione, Foucault M., Ei­naudi, 1993

“Da dove viene questa strana pratica, e la singolare pretesa di rinchiudere per correggere, avanzata dai codici moderni?”. Un testo irrinunciabile per guardare alle origini del sistema carcerario come parte integrante della società moderna.

 

Scritti galeotti. Letterati in carcere, Galateria D., Rai-ERI, 2000.

Voltaire, de Sade, Casanova, Pellico, Settembrini. Baudelaire, Flaubert, Verlai­ne, Wilde, Zola, Wedekind, Campana, Desnos, Céline, Hessel, Giono, Pound, Morand, Guareschi, Brecht, Vian, Genet, Malaparte, Semprún, Solzenicyn, Truffaut, Hamsun, Havel, Sofri. Ampio è il panorama europeo degli scrittori che hanno scontato la galera, per i motivi più vari. Ma è proprio lì che molti hanno scoperto la scrittura.

 

Pena e società moderna, Garland D., Il Saggiatore, 1999

Uno studio completo sul ruolo sociale della pena: da un confronto con Du­rkheim, Marx, Foucault e dall’esame degli sviluppi giuridici degli stati oc­cidentali attraverso i secoli, l’autore evidenzia come una società modifichi la pena adattandola ai suoi valori e come a sua volta ne venga mutata in un processo dinamico.

 

Asylums, le istituzioni totali. La condizione sociale dei malati di mente e di altri internati, Goffman E., Einaudi, 1976

In quest’opera Goffman realizza una descrizione impressionante di ciò che realmente succede in un istituzione totale, al di là delle retoriche scientifiche, terapeutiche o morali con cui chi detiene il potere nell’istituzione giustifica le degradazioni degli esseri umani che solitamente avvengono. Sebbene il testo non tratti specificatamente delle istituzioni carcerarie è comunque una lettura utile per capire la condizione del detenuto.

 

Il corpo incarcerato, Gonin D., Edizioni Gruppo Abele, 1994

L’autore, esponente di punta della medicina penitenziaria europea, affronta in modo scientifico e articolato la sofferenza nella detenzione e i mali che colpi­scono il corpo recluso nel corso della segregazione.

 

Carcere perché carcere come. Italia, 1975-1987, Gozzini M., Cultura della pace, 1988

In questo lavoro Gozzini, che ha lavorato, come parlamentare, all’elabora­zione della legge penitenziaria che va sotto il suo nome, ricostruisce quanto è avvenuto in Italia dalla riforma del 1975 alla legge del 1986 che l’ha rilan­ciata e integrata dando al nostro paese uno degli ordinamenti più avanzati del mondo. L’opera poggia sulla convinzione che i problemi del carcere si risolvono in gran parte fuori dal carcere.

 

La giustizia in galera?, Gozzini M., Editori riuniti, 1997

Una riflessione sui percorsi che hanno portato all’attuale Ordinamento peni­tenziario per riportare al centro dei dibattito i veri problemi dei detenuti.

 

Meri per sempre. L’amore la donna il sesso raccontato dai giovani detenuti del Malaspina di Palermo, Grimaldi A. (a cura di), La Luna, 1989

In questo libro l’autore ha raccolto le testimonianze dei giovani detenuti nel carcere minorile di Malaspina di Palermo. Schiette, brutali, innocenti e a vol­te struggenti, le voci di questi ragazzi denunciano un bisogno estremo di sentirsi amati.

 

Piero Maroncelli. Una vita per la libertà e la giustizia, Mambelli A.M., Longo, 1991

Piero Maroncelli, una delle figure più note del Risorgimento italiano, subì insieme a Silvio Pellico la prigionia nello Spielberg. Questa è una biografia documentata e ricca di spunti avvincenti che trasporta il lettore in un mondo di cospiratori, politici, filosofi, letterati e artisti, ricostruendo l’immagine di un’epoca tormentata e affascinante.

 

Il carcere utile: senso di un impegno, Margara S., in “II ponte”, 2000, n. 8/9 (agosto/settembre), p. 193-199

 

Carcere e fabbrica. Alle origini del sistema penitenziario. (XVI-XIX. Secolo), Melossi D., Pavarini M., Il mulino, 1977

Il volume ripercorre la storia dell’istituzione penitenziaria in Europa dal XVI fino alla metà del XIX secolo. In questo lavoro gli autori tentano, per la pri­ma volta, di giungere ad un’analisi di tipo marxista del fenomeno carcerario, evidenziando come il carcere e la fabbrica siano entrambe inestricabilmente legate al mondo della produzione.

 

Antigone in carcere. Terzo rapporto sulle condizioni di detenzione, Mosconi G. e Sarzotti C., Carocci, 2004

Da questa inchiesta sul sistema dell’esecuzione penale italiano emerge una denuncia severa sulla condizione delle carceri italiane, “abbandonate a se stesse, considerate ormai come pura sofferenza, pena per la pena, senza neanche più quelle pietose bugie (la finalità rieducativa, la missione trattamentale dell’istituzione, il reinserimento dei detenuti ecc.) di cui sino a qualche tempo fa si è dibattuto. In carcere ci si va perché si deve e non resta che contare i giorni, sperando di cavarsela in buona salute” (Dalla prefazione di Stefano Anastasia).

 

Dentro il carcere, oltre la pena, Mosconi G.. Cedam, 1998.

Il testo raccoglie una serie di articoli e saggi in cui vengono presi in considera­zione gli aspetti principali che caratterizzano la realtà del carcere oggi, la natura e la funzione delle misure alternative, le contraddizioni e le inadeguatezze rela­tive al ruolo degli operatori, l’esperienza della detenzione, in particolare sotto il profilo della percezione del tempo recluso.

 

I duri. Storie, volti, voci del popolo della mala, Natia G., Baldini & Castoldi, 1997

Con una vena ironica e con una inesauribile curiosità verso il mondo che gli sta attorno, l’autore, assolto dall’accusa di omicidio e di terrorismo dopo aver subito vari annidi carcere, tratteggia in brevi racconti le vicende di un’umanità ancora capace di autenticità e di tragica grandezza.

 

La pena disumana. Esperienze e proposte radicali di riforma penale, Othmani A., Bessis S., Eleuthera, 2004

In questo libro Othmani racconta la sua personale esperienza carceraria (dieci anni nelle galere tunisine per motivi politici) e insieme propone una riflessione sul tema delle carceri e più in generale sul sistema giudiziario e penitenziario.

 

Carceri e diritti civili, Palma M., Gianfrotta F., Caselli G.C., in “Micromega”, 2000, n. 5 (dicembre/gennaio), p. 67-82

 

Le mie prigioni, Pellico S., Mondadori, 1986

Il diario del giovane Silvio Pellico. scritto nella prima metà del 1800, durante i suoi dieci anni di prigionia. Il fulcro del libro rimane l’esperienza della re­clusione, raccontata in ogni pagina in un’alternanza tra pensieri deprimenti e ricordi della sua vita felice.

 

Il bosco imperfetto. I sogni, i desideri, le paure di donne che vivono la condizione di detenzione, Quattrocchi F„ Garoli, G.P (a cura di), L’officina del libro, 2003

Dall’incontro tra Fina Quattrocchi, insegnante di italiano in carcere, e le detenute, nasce questo diario corale fatto di storie, riflessioni e poesie. Il bosco imperfetto è il carcere stesso, in cui la moltitudine dei pensieri non corre con la stessa libertà che si avrebbe vagando in un bosco vero.

 

Sogni senza sbarre. Storie di donne in carcere, Ravasi Bellocchio L., Raffaello Cortina, 2005

Questo libro racconta un’esperienza di analisi con un gruppo di donne detenute nel carcere milanese di San Vittore. Gli incontri si snodano nel fluire dei pensieri e dei sogni, nella libertà dell’inconscio di farsi storia anche in situazioni gravemente deprivate. Uno sguardo sul mondo interiore, sul dolore che ci si porta addosso in un luogo ferito dalla marginalità e da storie di ordinaria, a volte straordinaria, violenza.

 

L’impensabile e l’indicibile: linguaggio delle emozioni e degli affetti. Il gruppo in carcere come risorsa e stru­mento terapeutico-riabilitativo, Roberto M.R., Allori, 2004

Questo contributo tratta del trattamento psicologico, nel senso di interventi di prevenzione, diagnosi, abilitazione-riabilitazione e psicoterapia nei confronti di persone detenute, per prevenire l’emergenza di reazioni inadeguate alle frustrazioni, alle esperienze e ai vissuti di perdita e privazione che la carcera­zione può indurre.

 

Carcere e società liberale, Santoro E., Giappichelli, 1997

Il carcere si è affermato nell’età moderna come la pena per eccellenza: come lo strumento più efficace per il controllo della criminalità e la rieducazione del condannato. Nelle società liberal-democratiche il carcere continua a essere un problema aperto, con rilevanti implicazioni giuridiche, politiche e umane. Ci si chiede quali siano le sue reali finalità, quali effetti fisici e psichici produca sui detenuti, quale sia il suo rapporto con una società in rapido cambiamento. Particolare attenzione è dedicata alla spiegazione del recente aumento della popolazione detenuta in quasi tutte le democrazie.

 

Non aprite quel barattolo. Quattro anni di vignette sul carcere e l’inedita Dado Story, Scialpi G., Ristretti Orizzonti, Il Granello di Senape, 2005

“Ecco, questo è il consiglio che vi do: sfogliate e leggete questo libretto con la stessa tenerezza con cui vi si propone. la tenerezza di un fiore che vi racconta con semplicità molte cose sullo strano luogo in cui è nato”. Dalla prefazione dì Sergio Staino.

 

Ridere dentro. Un seminario sull’umorismo in carcere con Renato Curcio, Maurizio lannelli, Stefano Petrelli e Nicola Valentino, Sclavi M., Anabasi, 1993

Ridere dentro. Su cosa scherzano i reclusi? Cosa ci rivelano i loro scherzi sulla vita in carcere, sulla società esterna, sui reclusi stessi? È vero che in carcere “non c’è niente da ridere”? L’insegnante e quattro reclusi, in questo libro, parlano di scherzi. I quattro reclusi da anni cercano ogni giorno di auto-imporsi una disciplina più lieta di quella prevista e imposta dal carcere; una disciplina che li aiuti a lavorare, a studiare e a continuare ad amare la vita. La prima parte di questo volume è una sintesi del seminario sull’umorismo tenu­to per una anno nel carcere di Rebibbia fra il 1991 e il 1992. La seconda parte narra brevemente e con spirito leggero le storie di vita dei protagonisti.

 

231 giorni, Severi P., Frontiera, 2000

È il diario di un detenuto che racconta l’esperienza dei suoi 231 giorni trascorsi nel carcere di Rimini. Per Severi l’esperienza della scrittura diventa, prima che la testimonianza del suo vissuto, una pratica salvifica che gli permette di restare sempre vigile e fedele a se stesso.

 

Passare all’atto, Stiegler B., Fazi, 2005

Questo breve libro di Bernard Stiegler prende le mosse da una conferenza te­nuta dall’autore nel 2003 al Centro Pompidou sul tema: “Come si diventa filosofi?”. Stiegler vi confessò di essersi avvicinato alla filosofia durante un’incar­cerazione per rapina a mano armata, durata ben cinque anni (fra il ‘78 e 1’83). La rivelazione sconvolse l’uditorio e il mondo culturale francese: nessuno im­maginava che l’intellettuale dall’apparenza di “gran borghese” (“Liberation”) e considerato un “aristocratico del pensiero” fosse in realtà un ex galeotto. Nell’isolamento, nella sospensione quasi ascetica della prigionia, Stiegler rac­conta di aver rintracciato proprio nella riflessione filosofica una nuova possibi­lità vitale. Ma non si tratta solo di una vicenda personale: ripensando l’origine della filosofia occidentale – anche Socrate fu condannato dalle leggi dello Stato –, l’autore spiega attraverso la propria vicenda come nasca “in generale” la necessità di pensare.

 

Punizione e carità. Carceri femminili nell’Italia dell’Ottocento, Trombetta S., II mulino, 2004

Nell’Europa dell’800, con la nascita del sistema carcerario, un intenso dibattito impegnò i riformatori europei sulla specificità dei delitti commessi dalle donne, sulle relative punizioni e, in ultima analisi, sulla natura della donna normale. Nella doppia prospettiva di storia sociale delle istituzioni e di storia della donne questo volume ricostruisce le linee di quel dibattito.

 

Carceri, amnistia, tolleranza zero, Viglietta G., in “Il ponte”, 2000, n. 7 (luglio), p.13-14

 

Prigioni della mente. Relazioni di oppressione e resistenza, Zamperini A., Einaudi, 2004

La ragazza americana con l’iracheno al guinzaglio: un’immagine simbolo degli orrori della guerra. Partendo da questa vicenda emblematica Zamperini, con lo sguardo dello psicologo sociale, conduce il lettore in una lucida analisi delle re­lazioni che si instaurano fra le parti segregate e sulle trasformazioni che potreb­be subire forse ognuno di noi se si trovasse ad operare in condizioni estreme.

 

Servizio Biblioteche Provincia Ravenna: documentazione

 

Evasione in biblio­teca. Catalogo della biblioteca della Casa Circondariale di Ravenna, Barlotti M. Angela, Flamigni M. (a cura di), Edizioni del girasole, 1997

In appendice Morino Flamigni racconta in poche righe, ma con grande since­rità, la storia che ha preceduto la pubblicazione di questo catalogo. Formato dagli operatori dell’Unità operativa biblioteche della Provincia di Ravenna, durante la sua detenzione è riuscito a organizzare la biblioteca carceraria e ad imparare le tecniche di catalogazione con l’obiettivo e la voglia di inserirsi nel circuito delle biblioteche “fuori”.

 

Evasione in biblioteca DUE, Barlotti M. Angela (a cura di), Provincia di Ravenna, Unità operativa biblioteche, 1998

I bibliotecari/detenuti Lazar e Morino portano avanti l’esperienza avviata con Evasione in biblioteca pubblicando il catalogo delle nuove accessioni della biblioteca della Casa circondariale di Ravenna. Il volume contiene anche la sezione Proposte di lettura su testi e riviste del territorio romagnolo, una rassegna bibliografica arricchita da riflessioni e commenti, elaborata dal gruppo di lettura della biblioteca della Casa circondariale di Ravenna.

 

Poesie in gabbia. Poesie catturate da detenuti per visitare e far visitare i paesi da dove provengono i poeti. Progetto multietnico e multiculturale con detenuti di varia nazionalità, Barlotti M. Angela (a cura di), Provincia di Ravenna, Unità operativa biblioteche, 1998

Il progetto Poesie in gabbia è nato dalla constatazione che all’interno degli istituti di pena c’è un forte desiderio di poesia e dal fatto che gli ospiti proven­gono da tanti paesi diversi e hanno desiderio di ricordare la loro terra. Ecco allora Tonino Guerra, poeta del dialetto romagnolo e Angela Ciampi Coltella poetessa del greco antico, Vesna Parun dalla Dalmazia, Wole Soyinka dalla Nigeria, Edmond Jabés, Aimé Césaire con le loro poesie, qui riportate nella traduzione in lingua italiana.

 

Poetando mi lib(e)ro, 2000-2001, Barlotti M. Angela (a cura di), Provincia di Ravenna, 2001

È un cofanetto di cartoline poetiche predisposte per la spedizione postale, che i detenuti hanno scritto a conclusione di un laboratorio dì poesia orga­nizzato da Angela Barlotti (Unità operativa biblioteche della Provincia di Ravenna).

 

I libri sono lib(e)ri e restano lib(e)ri anche dentro le celle, Ministero di Giustizia, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Provveditorato regionale dell’Emilia Romagna, 2004, 1 dvd

Primo video realizzato all’interno di una biblioteca carceraria, che testimonia la “normalità” di una biblioteca e dei libri ovunque siano collocati. Riporta le riprese televisive fatte durante la firma della convenzione tra Provincia di Ra­venna, Ministero di Giustizia e IBC Regione Emilia Romagna nel 1995. Un utente straniero recita in lingua araba lo slogan coniato dai detenuti del gruppo di lettura della biblioteca della Casa circondariale di Rimini: “I libri sono LIB(e)RI e restano LIB(e)RI anche dentro le celle”.

 

Piccoli viaggi “in carcere”, Nava C., Nava M., Barlotti M. Angela (a cura di), Provincia di Ravenna, 1998

“Leggere è una promessa di scrittura. Gli autori sono “gestanti” e i lettori, a loro volta, sono “levatori”: aiutano leggendo perché possono osannare o cri­ticare esaltare o biasimare, celebrare o ammonire e mettere in disparte i libri. Ecco perché in carcere molti libri vengono “scri-letti”. Scri-leggere e leggere sottolineando, ascoltando l’eco delle parole, interagendo col testo, aggiungen­do le proprie impressioni; migliorandolo divenendone il regista. II gruppo di lettura in biblioteca in carcere a Rimini ha letto il libro dello scrit­tore Carlo Nava “Piccoli Viaggi” e lo ha riscritto; con l’aiuto della pittrice Mad­dalena Nava lo ha rappresentato graficamente a seconda delle emozioni e dei sentimenti che provava leggendo”.

 

Open day delle biblioteche per utenti svantaggiati, Ravenna - 10 ottobre 2004. Recita di testi in dialetto romagnolo, arabo, inglese di Ivano Marescotti, Tahar Lamri, Stas’ Gawronski, Provincia di Ravenna, 2004 (Riprese di ViviRavenna/elevel). 1 dvd.

Primo Open Day a favore dei detenuti e di utenti svantaggiati in biblioteca organizzato dal Servizio Biblioteche della Provincia dì Ravenna.. Riprese delle interpretazioni di testi poetici e narrativi in lingua italiana, dialetto romagnolo, arabo, inglese. Recitano l’attore Ivano Marescotti, l’algerino Tahar Lamri e il giornalista RAI  Stas’ Gawronski accompagnati da musiche gnawa.

 

 

Narrativa

 

La venticinquesima ora, Benioff D., N. Pozza, 2001

Il libro racconta le ultime 24 ore dì Monty Brogan prima che venga rinchiuso nella prigione federale di Otisville. 24 ore da passare con i suoi amici, osser­vando gli aspetti di New York che gli sono più cari, riflettendo sulla propria vita e pensando a come prepararsi a ciò che lo aspetta in carcere.

 

Little boy blue, Bunker E., Einaudi, 2003

Ribelle fin dal divorzio dei genitori, Alex evade in continuazione da case di accoglienza e collegi, mosso dal desiderio di andare a vivere a tutti i co­sti col padre, un uomo a pezzi incapace di offrire al figlio il focolare di cui ha disperatamente bisogno. Mentre Alex è sballottato tra assistenti sociali ben intenzionati, resta una sola e unica costante: le cattive compagnie, i suoi amici buoni a nulla e ormai votati al crimine. In una progressione narrativa avvincente e angosciante insieme, Little boy blue ritrae a tinte forti questa distruzione, intrappolando il lettore tra le macerie di un’infanzia andata in rovina.

 

Come una bestia feroce, Bunker E., Einaudi, 2001

II mondo osservato con gli occhi di Max Dembo, che esce da una prigione dopo otto anni di orrori e tenta inutilmente di inserirsi nella vita “normale” di Los Angeles, è privo di ogni romanticismo: è uno spietato campo di caccia, dove puoi essere solo preda o cacciatore. Eppure, se la città buona non mi vuole, si dice Max Dembo, nervi saldi. Teniamo duro. L’imperativo è redi­mersi. E la suspense cresce, fino a che un’altra verità si rivela a Dembo: per uno come lui è la città “buona” che è sbagliata, che genera insopportabile ansia, il crimine è l’unica paradossale sicurezza.

 

L’oscura immensità della morte, Carlotto M., E/O, 2004

Nel corso di una rapina, un malvivente prende in ostaggio una donna e il figlio di otto anni e li uccide. L’uomo, Raffaello Beggiato, viene condannato all’ergastolo, mentre il suo complice riesce a fuggire. Il marito della donna assassinata e padre del bambino, Stefano Contin, non si dà pace. Per quindici anni vive con l’ossessione di quella che lui chiama “l’oscura immensità della morte”. Un giorno Beggiato, colpito da un tumore inguaribile, chiede la gra­zia e quindi necessariamente il perdono di Stefano.

 

Storia della mia fuga dai Piombi, Casanova G., Newton compton, 1993

La storia avventurosa e incredibile della fuga del giovane Casanova dal terri­bile carcere dei Piombi, nella brillante narrazione autobiografica del celebre seduttore veneziano. La nascita di una leggenda in un testo che fin dal Settecento conobbe un grande successo internazionale.

 

Papillon, Charrière H., A. Mondadori, 1970

Accusato di un omicidio che non ha commesso, Henri Charrière, detto Papillon, viene condannato all’ergastolo. Non fa tragedie, non denuncia nessuno. Non ricorre neppure in appello. La sua sola speranza è la fuga. Quello che sem­bra avere tutte le caratteristiche di un fantasioso romanzo d’avventura è invece una straordinaria storia vera: le vicende narrate dall’autore e protagonista sono in realtà ricordi di trent’anni trascorsi nelle peggiori galere del mondo, tra la Caienna e l’Isola del Diavolo. Anni consumati nella fatica di sopravvivere e in tentativi di fuga sempre più rocamboleschi.

 

Ghiaccio blu. L’assassino sepolto nel computer, Corrias P., Baldi­ni & Castaldi, 1997

Si chiamava Joseph Paul Jernigan. Lo hanno giustiziato con l’iniezione letale dopo dodici anni di segregazione nel braccio della morte del carcere di Hun­tsville, Texas. Il suo corpo – congelato, tagliato, digitalizzato – è diventato il calco dell’anatomia umana, la sua mappa più completa. Pino Corrias è stato ossessionato dall’irrealtà e disumanità di un tale rito compiuto in nome della scienza, e non ha avuto più pace sinchè non ha cercato una spiegazione rifacen­do a ritroso il cammino di Joseph Paul Jernigan.

 

La città dell’oblio, Frégni R., Meridiano zero, 1999

È la storia di Ralph, scrittore fallito, che tiene un corso di scrittura nel carcere di Marsiglia. Qui incontra Gabriel Bove, uxoricida, che da anni non parla con nessuno e vive con il fantasma della donna che ha ucciso. Ralph decide che l’unico modo per salvare Bove è farlo scappare.

 

Gli occhi di mia madre, Glauser F., Casagrande, 2005

“Tutto ciò che ho descritto in Un ladro è autobiografico (…). Tutto, anche la scena del carcere, scrive l’autore riferendosi al tentato suicidio nella cel­la di Bellinzona, dove era stato tratto in arresto per aver cercato di vendere una bicicletta rubata. Il secondo racconto in terza persona. Nel buio, prende le mosse dal trasferimento coatto nel carcere di Berna è qui che riaffiora il ricordo tormentoso del suicidio, descritto con sconvolgente lucidità. Il protago­nista Ruhn-Glauser, ventiquattro anni all’epoca dei fatti, è malato, annientato dall’atmosfera claustrofobica della prigione, dal contatto con i compagni di cella, da ricordi d’infanzia, da allucinazioni che non gli danno tregua. Viene poi liberato e ricondotto al comune d’origine, dove il sindaco ne decreta la sorte: manicomio”.

 

Il miglio verde, King S., Sperling paperback, 2000

Nel penitenziario di Cold Mountain, lungo Io stretto corridoio di celle noto come “Il miglio verde”, i detenuti come lo psicopatico “Billy the Kid” Wharton o il demoniaco Eduard Delacroix aspettano di morire sulla sedia elettrica, sor­vegliati a vista dalle guardie. Ma nessuno riesce a decifrare l’enigmatico sguar­do di John Coffey, un nero gigantesco condannato a morte per aver violentato e ucciso due bambine. Coffey è un mostro dalle sembianze umane o un essere in qualche modo diverso da tutti gli altri?

 

Detenuto cerca corrispondente disponibile, l’amore dal carcere. Una storia vera, L. Delmas, T. Gauthier, Bompiani, 2002

Thomas, condannato a vent’anni di carcere per omicidio, decide di lanciare un messaggio in bottiglia al mondo esterno: pubblica su un quotidiano un annuncio in cui cerca una ragazza con la quale corrispondere. Poco dopo cominciano ad arrivare in carcere le lettere di Laure, una ragazza giovane, spigliata e decisamente disinibita. È l’inizio di una fitta corrispondenza che diventa sempre più intensa ed esplicita, e in cui le barriere della distanza vengono a cadere l’una dopo l’altra, fino a quando Thomas e Laure decidono di incontrarsi…

 

La casa delle farfalle nere, Lander L., Feltrinelli, 2003

Romanzo di formazione ambientato negli anni sessanta, in un’isola finlande­se, sede di un istituto di correzione per adolescenti difficili. Il romanzo riflet­te le tragedie e le speranze dei personaggi e si interroga su come sia possibile formare gli esseri umani attraverso l’uso della coercizione.

 

Follia, McGrath P., Adelphi, 1998

Dall’interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra co­mincia a esporre, con apparente distacco, il caso clinico più perturbante che abbia incontrato nella sua carriera: la passione letale fra Stella Raphael, mo­glie di un altro psichiatra dell’ospedale, e Edgar Stark, un artista detenuto per un uxoricidio particolarmente efferato. In questo romanzo neogotico McGra­th ci scalza dalla posizione abituale, e confortevole, di lettori, chiedendoci di adottare il punto di vista molto più scabroso di chi conduce una forma singolarmente perversa di indagine: il lavoro analitico.

 

Il bacio della donna ragno, Puig M., Einaudi, 1978

Nella cella di una prigione di Buenos Aires, ai tempi della sanguinosa dittatura dei generali, il militante di un movimento clandestino si ritrova con un omosessuale condannato per corruzione di minori. Due personaggi radicalmente diversi: l’uno ha tutti i modi di pensare dell’intellettuale politicizzato, l’altro si identifica con il mondo sentimentale dei film hollywoodiani. La convivenza forzata cambierà entrambi i prigionieri, in un susseguirsi di colpi di scena e in un crescendo di drammaticità e di intrigo.

 

Il fine ultimo della creazione, Willocks T., Mondadori, 1995

Nel carcere di massima sicurezza di Green River 2800 detenuti d’ogni razza convivono in un labirinto di granito e acciaio, sotto una gigantesca cupola di vetro, illuminata continuamente da una luce verdastra. Ray Klein è riuscito a sopravvivere in questo inferno; ma il giorno in cui ottiene la libertà vigilata, Green River esplode in una feroce rivolta che mette l’intero carcere nelle mani dei detenuti. Ray deve scegliere: tenersi la libertà o rischiare tutto e combattere.

 

 

Film

 

Le ali della libertà – Titolo originale: The Shawshank redemption – USA 1994; Regia e sceneggiatura: Frank Darabont; Attori: Tim Robbins, Morgan Freeman, James Whitmore; Autore letterario: Stephen King

Un impiegato di banca viene condannato ingiustamente per l’omicidio della moglie e dell’amante di lei. In carcere, grazie all’amicizia con un altro erga­stolano, grazie al proprio lavoro, alle sue conoscenze in materia bancaria e alla propria attività in biblioteca, l’uomo riesce a resistere fino al momento della rivalsa.

 

Animal factory – Titolo originale: Animal factory – USA 2000; Regia: Steve Buscemi; Sceneggiatura: Edward Bunker, John Steppling; Attori: Willem Dafoe, Edward Furlong, Steve Buscemi, John Heard, Mickey Rourke, Tom Arnold, Danny Trejo; Autore letterario: Edward Bunker

Un giovane spacciatore di buona famiglia viene rinchiuso in un carcere di mas­sima sicurezza dove stringe amicizia con un carcerato più anziano che lo prende sotto la sua protezione, e con il quale tenta di elaborare un piano di fuga.

 

Il bacio della donna ragno – Titolo originale: Kiss of the spider woman – USA-Brasile 1985; Regia: Hector Babenco; Sceneggiatura: Leonard Schrader; Attori: William Hurt, Raul Julia, Sonia Braga; Autore letterario: Manuel Puig

Un prigioniero politico divide la cella con un omosessuale condannato per ade­scamento. Mentre quest’ ultimo sogna di immedesimarsi nei personaggi di un immaginario universo filmico, il primo, pur sottoposto ad atroci torture, resta fedele alle proprie scelte.

 

Brubaker – Titolo originale: Brubaker – USA 1980; Regia: Stuart Rosenberg; Sceneggiatura: W. D. Richter, Arthur Ross: Attori: Robert Redford, Jane Alexander, Yaphet Kotto, Jane Alexander, Murray Hamilton, Morgan Freeman

II nuovo direttore di un carcere, che si è fatto passare da detenuto allo scopo di indagare meglio sulle reali condizioni di prigionia cerca di riformare la vita dei reclusi e mettere fine alla corruzione degli impiegati.

 

Les choristes. I ragazzi del coro – Titolo originale: Les choristes – Francia-Germania-Svizzera 2004; Regia: Christopher Barratier; Sceneggiatura: Christopher Barratier e Philippe Lopes-Curval; Attori: Gerard Jugnot, Francois Berleand, Kad Merad

Nel 1949 Clement Mathieu. professore di musica senza lavoro, viene assun­to come sorvegliante in un istituto di rieducazione per minori. Ma il sistema educativo del direttore Rachin, terribilmente repressivo, fatica a mantenere l’ordine fra gli allievi difficili. Grazie alla magia del canto, Mathieu riuscirà a trasformare le loro vite.

 

Fuga da Alcatraz – Titolo originale: Escape from Alcatraz – USA 1979; Regia: Don Siegel; Soggetto e sceneggiatura: Ri­chard Tuggle, J. Campbell Bruce; Attori: Clint Eastwood, Patri­ck McGoohan, Fred Ward, Robert Blossom, Jack Thibeau

Famoso per esser evaso diverse volte, un detenuto viene trasferito nel carcere di massima sicurezza sull’isola di Alcatraz. Qui resiste con pazienza alla bru­talità del direttore preparando l’ennesima fuga insieme ad altri due galeotti.

 

Fuga di mezzanotte – Titolo originale: Midnight express – Gran Bretagna 1977; Regia: Alan Parker; Sceneggiatura: Oliver Stone; Attori: Brad Davis, Randy Quaid, John Hurt, Irene Miracle, Bo Hopkins; Autore letterario: Bill Hayes, William Hoffer

Arrestato all’aeroporto di Istanbul con due chili di hashish, l’americano Billy Hayes viene rinchiuso in una prigione turca, con una sentenza di ergastolo, dove subisce brutalità di ogni tipo.

 

Mery per sempre – Italia 1989; Regia: Marco Risi; Sceneggiatura: Sandro Petraglia, Stefano Rulli; Attori: Michele Placido, Claudio Amendola, Francesco Benigno, Alessandro Di Sanzo, Tony Sperandeo; Autore letterario: Aurelio Grimaldi

In un riformatorio di Palermo un professore cerca di far evadere i ragazzi dalla loro ignoranza, dalla loro fedeltà all’onore e alle leggi non scritte della mafia.

 

Il miglio verde – Titolo originale: The Green mile – USA 1999; Regia e sceneggiatura: Frank Darabont; Attori: Tom Hanks, Da­vid Morse, Bonnie Hunt, Michael Clarke Duncan, Michael Je­ter, Graham Greene, Doug Hutchinson, Sam Rockwell, Harry Dean Stanton; Autore letterario: Stephen King

Negli anni Trenta, in un vecchio carcere del sud degli Stati Uniti arriva un nuovo condannato a morte: un uomo gigantesco accusato dell’omicidio di due bambine. Con il passare del tempo il secondino che si occupa di lui sco­pre che forse è innocente e che ha poteri soprannaturali.

 

Papillon – Titolo originale: Papillon – USA 1973; Regia: Franklin J. Schaffner; Sceneggiatura: Dalton Trombo, Loren­zo Semple jr.: Attori: Steve McQueen, Dustin Hoffman, Victor Jory, Don Gordon, Anthony Zerbe, Rama Assan; Autore letterario: Henri Charrière

Finito ai lavori forzati su un’isoletta oceanica. un tenace galeotto progetta e tenta di evadere svariate volte, finendo sempre per essere scoperto e punito duramente, ma l’uomo non si dà per vinto ed alla fine, con l’aiuto di un com­pagno, riesce finalmente a recuperare la libertà.

 

 

La Rete Bibliotecaria Romagnola

 

LIB(e)RI in carcere, a cura di Angela Barlotti

La creazione di servizi per favorire l’inclusione sociale è uno dei principi ispiratori che guidano l’azione tanto del sistema biblio­tecario romagnolo in generale quanto del Servizio Biblioteche della Provincia di Ravenna nello specifico. Nel territorio di riferimento della rete bibliotecaria di Romagna sono presenti tre biblioteche di Case circondariali, rispettivamen­te a Ravenna, Forlì e Rimini.

Se la rete bibliotecaria si è formata durante il decennio 1980/90 in un percorso a tappe ispirato all’idea di superare progressivamente l’isolamento delle diverse località romagnole e delle loro biblioteche, è del 1995 la stipula della Convenzione tra Regione Emilia Romagna-Istituto beni culturali, Ministero di giustizia-DAP Emilia-Romagna e Provincia di Ravenna per l’attivazione e il funzionamento delle biblioteche carcerarie degli Istituti di pena di Ravenna, Rimini e Forlì.

Il 1995 è un anno particolarmente significativo: viene tradotto in italiano il Manifesto sulle biblioteche pubbliche edito dall’UNE­SCO nel 1994, al quale si ispira la citata Convenzione quando dichiara tra i propri obiettivi quelli di:

favorire la crescita culturale individuale e collettiva, garan­tendo a tutti l’accesso agli strumenti di conoscenza, di informa­zione e di comunicazione;

avviare e incrementare il servizio biblioteca all’interno delle istituzioni carcerarie in maniera integrata con le realtà delle bi­blioteche del territorio;

favorire la formazione di detenuti per un futuro reinserimento sociale in attività lavorative nel campo documentario;

accrescere la preparazione culturale dei residenti nelle istitu­zioni carcerarie.

Sempre nel 1995 il Servizio Biblioteche formalizza la propria tendenza a percorrere “strade insolite per incontrare persone insolite utilizzando strumenti e libri insoliti” aderendo alla na­scente associazione “Biblioteche e Bibliotecari Fuori di Sé”, promossa dalla Biblioteca comunale di Castelfiorentino, in Toscana. Scopo dell’associazione è quello di far incon­trare “tutte le biblioteche pubbliche che in diverse regio­ni d’Italia realizzano forme di esportazione della lettura fuori dalle proprie mura, in luoghi della città dei quali hanno potu­to sperimentare l’inedita vocazione a punti di lettura e pre­stito: piazze, strade, giardini pubblici, negozi, discoteche, ospedali, prigioni, case di riposo, eccetera” (http://www.comu­ne.castelfiorentino.fi.it/biblioteca/biblioteca/fuoridise.htm).

Da allora il Servizio Biblioteche della Provincia di Ravenna ha continuato a sviluppare percorsi inediti per entrare in contatto con fasce di utenza svantaggiate o difficilmente raggiungibili dalla biblioteca intesa in senso tradizionale. Sono stati creati così servizi per detenuti, anziani, malati, disabili e per ogni tipo di utenza in luoghi non solitamente serviti dalle biblioteche come autobus, treni, mercati, ipermercati, carceri, case di riposo, bar, saloni parrucchieri, navi, luoghi di aggregazione giovanile come pub, taverne… in orari insoliti, per “contaminare” con letture e libri luoghi e persone insolite. Il principale progetto avviato in questo senso è “Seminar libri in luoghi insoliti”.

 

“Seminar libri in luoghi insoliti”

Il progetto, ideato e gestito fin dal 1994 da Angela Barlotti nella sua qualità di funzionario della Provincia di Ravenna insieme a una ricca rete di associazioni e volontari, consiste nel “dissemi­nare” libri, periodici, cassette audio e video, in lingua italiana e straniera, attraverso la creazione di “isole biblioteca” a disposi­zione di frequentatori di spazi di diversa natura. Si tratta di con­tenitori dai quali i passanti possono liberamente prendere i libri e riportarveli, dopo averli letti, dando vita così ad una sorta di “lettura in movimento” caratterizzata dal prestito LIB(e)RO.

II progetto si autoalimenta con testi e periodici che vengono donati da editori, biblioteche, cittadini, enti, banche. Da ogni parte d’Italia vengono inviati testi al Servizio Biblioteche di Ravenna, il quale poi provvede a smistarli in base alle esigenze. Nel cor­so degli anni sono stati “disseminati” complessivamente circa 26.500 volumi.

 

Fino ad ora le “Isole biblioteca” realizzate sono:

Istituti di pena a Ravenna, Rimini, Forlì, dal 1995

Mercato alimentare COOP centro ESP dal 23 aprile 2003

Silvio Parrucchieri di Ravenna dal 1996

Azienda USL Ravenna presso il Centro di medicina preventiva dal 3 febbraio 2004

Associazione Città Meticcia Ravenna allo spazio donna “Aba­ba” dedicato alle donne straniere dal 3 febbraio 2004

Mercato Coperto di Ravenna dal luglio 2003

Coop di Alfonsine, Russi, Ravenna, Conselice dal 2004

Capitaneria di Porto - Porto Corsini (Ravenna) dal 2004

Prefettura di Ravenna dal 2004

Questura di Ravenna dal 2004

Centro per l’impiego - Provincia di Ravenna da ottobre 2005

Una menzione particolare merita il convegno pubblico tenutosi il 24 aprile 2004 nell’ipermercato ESP di Ravenna dal titolo “Perché fare cultura in luoghi insoliti”. Presenti il Cardinal Tonini, Rosaria Campioni (Soprintendente Beni Librari della Regione Emilia Romagna), Stas’ Gawronski (giornalista di Rai Libro), Marino Sinibaldi (conduttore della trasmissione Fahrenehit su Radio 3) e altri personaggi del mondo della cultura e dello spet­tacolo.

 

La rete delle biblioteche carcerarie romagnole

L’Ordinamento penitenziario italiano, in sintonia con quanto sancito dal Consiglio d’Europa nel 1987 e ancor prima dall’ONU nel 1955, prevede per tutti i detenuti il diritto di informazione attraverso il possesso di libri e giornali e la fruizione di radio e tv, salvo eccezionali limitazioni imposte dall’autorità. L’Or­dinamento sancisce anche che ogni istituto penitenziario debba altresì dotarsi di una biblioteca interna, la cui gestione va affidata ad un educatore che può avvalersi dell’aiuto di detenuti. Come risorsa culturale importante, la biblioteca deve essere age­volmente accessibile a tutti i detenuti, i quali debbono poter fruire di tutte le pubblicazioni esistenti e anche di quelle disponibili presso biblioteche esterne.

La scelta dei libri deve inoltre rispec­chiare il pluralismo culturale esistente nella società esterna; bi­sogna evitare di praticare qualsivoglia forma di condizionamen­to culturale. La biblioteca carceraria viene a delinearsi inoltre come uno spazio aperto all’incontro, confronto e dialogo con la comunità esterna, in vista del reinserimento del detenuto nella società. Ispirandosi a questi principi, il Servizio Biblioteche della Provin­cia di Ravenna ha promosso un’ampia serie di attività all’interno delle carceri di Ravenna, Rimini e Forlì, che vanno dalla creazio­ne di biblioteche carcerarie (dotate di catalogo, servizi di prestito e attività di animazione), alla stesura di un regolamento per la loro gestione, alla realizzazione di incontri con autori, readings e laboratori di scrittura per i detenuti.

 

Catalogo e acquisizioni

Dal 2001 le nuove accessioni della Biblioteca della Casa circon­dariale di Ravenna sono catalogate nel catalogo on line e sono consultabili tramite OPAC. In questo modo i libri entrano in carcere pronti per essere collocati sugli scaffali a disposizione del bibliotecario-detenuto il quale provvede al prestito e raccoglie i desiderata per le nuove acquisizioni. II catalogo della biblioteca viene periodicamente pubblicato in forma cartacea, comprende 4000 volumi di vario genere, inclusi testi scolastici e letteratura straniera in lingua originale. Le acquisizioni sono frutto sia di acquisto diretto da parte del Servizio Biblioteche sia di donazione da parte di editori (la Casa Editrice Sellerio di Palermo ha inviato ben 250 testi del proprio catalogo alle tre Case circondariali). Molte acquisizioni sono state fatte grazie al progetto “Aiuta la biblioteca donando un li­bro” (vedi il sito www.romanzieri.com).

 

Multicultura

Il Servizio Biblioteche della Provincia di Ravenna è molto atten­to anche alle problematiche interculturali. Tutte le attività rivolte a favorire l’inclusione sociale tengono conto delle differenze etnico-linguistiche presenti nel territorio e cercano di rivolgersi quando possibile ad una fascia di utenza particolarmente allar­gata. Alcune attività vengono organizzate in collaborazione con associazioni e biblioteche della rete romagnola e comprendono cicli di incontri e seminari con esperti del settore, mostre, conferenze, eventi di sensibilizzazione. Il Servizio Biblioteche effettua inoltre un servizio di consulenza per le biblioteche della rete romagnola e per gli istituti di pena, fornendo a richiesta bi­bliografie mirate, traduzioni di documenti e segnaletica, consigli per acquisto di testi in lingua originale.

 

Formazione

La Provincia di Ravenna è stata coinvolta dall’AIB nella pre­parazione del modulo di formazione a distanza gratuita che nel 2003 è stato predisposto da Angela Barlotti per gli operatori delle biblioteche carcerarie (“ABSIDE”, progetto europeo di Ami­tié). Negli anni precedenti la Provincia aveva organizzano e te­nuto corsi di formazione specifici rivolti a detenuti e operatori carcerari all’interno degli Istituti di pena con docenti scelti tra gli specialisti della biblioteconomia.

 

Finanziamenti

La Provincia di Ravenna dal 2003 ha inserito la Biblioteca della Casa circondariale di Ravenna nel Piano Bibliotecario annuale. Questo ha permesso di fornire computer, stampanti e arredi alla Biblioteca.

 

Comunità internazionale dei bibliotecari

Nel 2004 l’IFLA ha nominato Angela Barlotti membro della commissione permanente delle biblioteche che offrono servizi a utenti svantaggiati.

 

 

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