Camper per i parenti

 

Un camper per i parenti dei reclusi

 

 

L’Unione Sarda, 20 aprile 2004

 

Un camper sotto le mura di Buoncammino. Una base d’appoggio per ricevere i parenti dei reclusi nei giorni delle visite

 

C’è un camper, davanti a Buoncammino, per accogliere i parenti dei detenuti durante le ore di visita. Una base d’appoggio per chi, molte ore prima dell’apertura del carcere, si ritrova costretto a lunghe, snervanti attese in strada. Magari sotto la pioggia, magari in piena notte e fino al mattino quando finalmente il grande portone si spalanca per accogliere madri, padri, sorelle e fratelli di chi deve trascorrere giorni e giorni in carcere, mesi e anche anni, e in prigione scontare la condanna per un reato commesso.

C’è un camper, sotto le mura della casa circondariale cagliaritana, voluto dal Coordinamento volontariato penitenziario, l’associazione costituita due anni fa col fine di creare un rapporto di collaborazione tra le istituzioni, la società civile, i detenuti. "Ma soprattutto - spiega il presidente Bruno Asuni - tentare di modificare l’atteggiamento che l’opinione pubblica ha spesso nei confronti della popolazione carceraria. Basti pensare che le prigioni, come i camposanti - così la pensa la maggior parte della gente - si vogliono fuori dalle città. Il credo più diffuso è: "queste persone hanno sbagliato, sono affari loro"". Siamo qui per voi, Aiutateci ad aiutarvi, è lo slogan coniato dal coordinamento dei volontari. Una parola d’ordine rivolta in primo luogo alle famiglie dei detenuti. Dopo una lunga attesa, adesso l’associazione ha ottenuto l’autorizzazione a poter sostare con il camper davanti all’ingresso di Buancammino in attesa della realizzazione di gazebo. "E proprio nei giorni scorsi - aggiunge Asuni - abbiamo sottoscritto una convenzione con il direzione della casa circondariale. Inoltre stiamo promuovendo diverse iniziative per lavorare con quei detenuti che ancora non sono entrati in quel meccanismo che li porta ad entrare, uscire e poi purtroppo rientrare in carcere".

Insomma, ogni sabato e per tutta la notte il camper sosterà per accogliere i parenti dei detenuti. "È evidente - dice ancora Bruno Asuni - che il camper è solo un primo passo per poter venire incontro alle famiglie costrette a lunghe attese davanti al carcere. Fortunatamente in queste settimane c’è stata una forte riduzione di detenuti, passati da cinquecento a trecentocinquanta grazie al trasferimento nelle colonie penali. Prima di Pasqua la situazione era invece piuttosto difficile, il nostro automezzo parcheggiato in viale Buoncammino è stato visitato da almeno duecento familiari e evidentemente ha dimostrato tutti i suoi limiti. È impensabile infatti riuscire a ricevere le famiglie e così tante persone in uno spazio così modesto. Ora il coordinamento sta cercando disperatamente una sede. "Magari vicino a Buoncammino per poter accogliere le famiglie dei detenuti e con loro avviare il lavoro".

 

 

Home Su Successiva